Mercoledi’ 6 maggio ’09

Io e Stefano partiamo dall’ufficio con in mano una mappa approssimativa del percorso che ci porta all’appuntamento di oggi e il navigatore spento.

Lungo la strada consulto la mappa e scopro con piacere che le poche indicazioni non sono neanche complete, perché in fase di stampa, sono state tagliate. Comunque dalla mappa si intuisce che bisogna svoltare all’altezza dell’indicazione per Sant’Anna, una località prima di Castelfranco. Giungiamo così in località Sant’Anna.

Davanti a noi un camion rallenta e sulla sinistra leggo: ‘Parco Giochi Parrocchiale dedicato al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria’. Ci fermiamo a pregare (perché, come ha detto Maria, ‘bisogna pregare almeno 5 minuti per poter amare i propri nemici’).

Poi, non so bene come, girando una volta a destra e una volta a sinistra, giungiamo a destinazione.

La segretaria ci fa accomodare nella stanza di Ermanno Sighinolfi, che arriva dopo pochi istanti: dopo le presentazioni, ci mostra l’azienda, più che altro, l’officina e quindi i loro prodotti; il tutto accompagnato da un fiume di parole! È orgoglioso della propria azienda, ci racconta di una visita dei sindacati che lo ha molto agitato e infastidito.

Tornati nel suo ufficio, prende in mano la nostra cartella mentre Stefano gli racconta chi siamo e cosa facciamo; conosce molte delle nostre aziende clienti, è interessato al tipo di lavori che abbiamo eseguito.

Quindi Stefano gli racconta della missione della Spei, il Sig. S. ascolta in silenzio (miracolo!); poi inizia una discussione lunga e faticosa, direi una maratona.

È difficile riscrivere tutto quello è stato detto.

Ermanno S. è sicuramente un uomo singolare: parla tanto, è difficile interromperlo, è molto accorato, di qualsiasi cosa stia parlando, è sensibile alle questioni economiche, le collaborazioni con esterni si basano su rapporti di fiducia; crede nel valore della famiglia (quando ne parla gli torna il sorriso), la moglie è credente, lui da piccolo serviva la Messa, ma poi si è progressivamente allontanato, oggi non crede, non condivide l’autorità ecclesiastica, anzi è decisamente contro la struttura, la chiesa e i suoi uomini soprattutto; si dichiara buono (‘io non ho mai fatto male a nessuno|!’), sincero (‘non ti chiederai mai “cosa pensa Ermanno?”, perché tanto io lo dico sempre!’), impulsivo e padrone della propria vita; di ciò che Stefano gli racconta dice che è bello, ma che è utopia, la realtà è diversa, nella vita di ogni giorno queste cose non succedono, nonostante io e Stefano fossimo lì in quel momento a testimoniare il contrario.

Vuole chiamare uno dei suoi figli perché gli dia man forte, ma non lo trova…

La prima impressione che ho alla fine dell’incontro è che nulla sia cambiato in quest’uomo: ha esposto le sue ragioni in modo deciso e senza cedimenti; ma a pensarci bene è in realtà un uomo molto combattuto, dice di essere totalmente contrario (‘io non credo e non cambierò mai idea; Dio, se esiste, è cattivo’), ma nei fatti non è totalmente chiuso, ha ascoltato la storia e la missione della Spei, di Stefano e di noi ragazzi, ed è rimasto molto colpito (‘non ho mai sentito un discorso del genere!’).

Prima di salutarci chiama un altro figlio (questo si che lo trova!) che ci racconta dei suoi viaggi, molti dei quali in Sicilia.

Ha 3 figli maschi e 4 nipoti femmine!

In fede, Valentina A.