Oggi 13 Novembre a Modena festività cittadina della Madonna della Piazza. Prima di raggiungere la chiesa del Duomo dove ci sarebbe stata la Messa, sono passato da una chiesetta sulla Via Emilia in genere adibita a sala mostre di arte sacra. Qui una signora – Maria Grazia – mi ha fermato e raccontato alcuni particolari della sua vita.
Lei – dice – non è credente – ma è venuta per rivedere la statua di S.Antonio che tante volte la madre aveva pregato durante la sua vita e in particolare durante la fine della II guerra mondiale per chiedere che il marito tornasse dalla Russia. Al ritorno lui stesso lo racconterà: prigioniero e deportato, in marcia verso il gulag, si trascinava nella neve insieme ad altri prigionieri tedeschi. Solo due sono italiani in quella colonna. Ad un certo punto si chinano per rimettersi a posto le fasce avvolte intorno ai piedi mezzi congelati. Quando si rialzano la colonna è andata avanti senza aspettarli. Così decidono di scappare. Ma dove? Si inoltrano a caso in quel deserto di neve. Non hanno molta autonomia. Ma poco più avanti ecco che s’imbattono in una Zundapp, una moto tedesca abbandonata..e con il pieno di benzina! Saltano su e ..via decidono di scappare nella direzione opposta senza sapere bene dove ma di sicuro fino a che tutto il carburante non è consumato.
Quando la moto si ferma proseguono a piedi ma solo per poco ..vedono una casa..è abitata..bussano e gli abitanti non sono nè russi nè tedeschi..ma polacchi! Mangiano, bevono, dormono, poi uno di loro li accompagna con il treno fino al confine della Cecoslovacchia. Di lì riusciranno a trovare un convoglio che li porterà a Vienna quindi dopo altre traversie finalmente a casa. La madre della signora quando rivede il marito non lo riconosce. Era 36 Kg!
La signora Maria Grazia nascerà 11 mesi dopo quel ritorno..giusto il tempo di rifocillarsi..
Il padre si rivelerà un papà colto ed intelletuale..passegiando con la figlia usava spiegarle brani della Divina Commedia e della letteratura. Lei prenderà la laurea in lettere classiche.
Poi continuiamo a parlare di varie cose della sua vita che l’hanno allontanata dalla chiesa..ingiustizie..incongruenze.. ma io rispondo dicendo che preferisco ascoltare queste storie di amore che quelle di lotta contro qualcuno o qualcosa..preferisco cioè ascoltare le cose del cuore anzichè quelle dell’intelletto..lei ribatte dicendomi che le piace Einstein quando dice che nel cervello ci sono energie inespresse..a questo punto le ricordo che dalle testimonianze dei malati ritornati da un coma sappiamo invece che hanno potuto avere emozioni anche senza che il cervello fosse operativo e concludo dicendole che comunque Lei è una persona eccezionale anche con tutti i suoi dubbi e le sue perplessità. Lei a questo punto, come toccata nel vivo, si ferma e mi dice:
“No questo non me lo dica, l’ultima volta che me l’hanno detto ..- le s’inumidiscono gli occhi-..va bene questo glielo devo proprio raccontare.. vede..dodici anni fa.. anche io sono caduta in coma….mia madre si era ammalata di un tumore e soffriva come io non ho mai visto nessuno.. – piange – io che credevo di poter far tutto con le mie capacità (lavoravo in banca ed ero responsabile di molte persone) mi sono ritrovata impotente davanti a quel letto di ospedale e ..dallo strees sono caduta in uno stato di coma diabetico..Mi hanno ricoverato nello stesso ospedale. Per i medici non potevo sentire nè vedere nulla io invece sentivo e vedevo tutto quello che accadeva intorno a me. Le discussioni dei medici per decidere se fare la tac o no per esempio. Poi una notte ai piedi del mio letto è venuto mio padre (morto già da un pò) col suo bel vestito grigio. Lui mi ha guardata e mi ha detto : “Forse questa sarà la volta buona che smetti di fumare”. Sa io fumavo 2 pacchetti al giorno e quella mattina nella borsa avevo messo 3 pacchetti e prima di andare da mia madre pensavo appena esco mi fumo una bella sigaretta..Dopo che mi sono svegliata non avevo più voglia di fumare e non ho più fumato nè ho sentito la voglia di farlo come se questo appartenesse ad una mia vita precedente.”
Quando è l’ultima volta che ha raccontato questa storia signora ? – le chiedo. Molti anni fa ad una mia amica che mi diceva di esserci riuscita con la sua volontà ma che ogni mattina quando si alzava sentiva ancora lo stimolo del fumo, mentre io ora non provo più niente.
Ecco le ho detto, ora sa che Gesù ha mandato suo padre perchè era la persona che lei amava di più.
Ma stasera scrivendo ho pensato – quanto anche suo padre l’ha amata! è tornato una prima volta dalla guerra per averla e una seconda volta dal Paradiso per salvarla. Gesù certo ha abbattuto ogni barriera per questo amore infinito..l’unica cosa che nasce qui e vive anche dopo.