“Chi costruisce solo sulle cose visibili e tangibili, sul successo, sulla carriera, sui soldi, sulla materia, su tutto quello che appare, costruisce sulla sabbia”, ha osservato Benedetto XVI.
“Apparentemente queste sono le vere realtà. Ma tutto questo un giorno passerà. Lo vediamo adesso nel crollo delle grandi banche: questi soldi scompaiono, sono niente”.
“Solo la Parola di Dio è fondamento di tutta la realtà, è stabile come il cielo e più che il cielo, è la realtà”, ha sottolineato. “Solo Dio è infinito. E perciò anche la sua Parola è universale e non conosce confine”.
“Tutto è creato dalla Parola e tutto è chiamato a servire la Parola”, ha proseguito, sottolineando che “questo vuol dire che tutta la creazione, alla fine, è pensata per creare il luogo dell’incontro tra Dio e la sua creatura, un luogo dove l’amore della creatura risponda all’amore divino, un luogo in cui si sviluppi la storia dell’amore tra Dio e la sua creatura”.
Il Pontefice ha riconosciuto che “siamo sempre alla ricerca della Parola di Dio”, ma ha avvertito che se ci si ferma alla lettera non necessariamente la si comprende realmente. “C’è il pericolo che noi vediamo solo le parole umane e non vi troviamo dentro il vero attore, lo Spirito Santo”.
Per questo motivo, “l’esegesi, la vera lettura della Sacra Scrittura, non è solamente un fenomeno letterario, non è soltanto la lettura di un testo. È il movimento della mia esistenza. È muoversi verso la Parola di Dio nelle parole umane”.
E’ per questa ragione che l’evangelizzazione, l’annuncio del Vangelo, la missione “non sono una specie di colonialismo ecclesiale”, ma “uscire dai limiti delle singole culture nella universalità che collega tutti, unisce tutti, ci fa tutti fratelli”.
La parola di Dio, ha concluso il Papa, “è come una scala sulla quale possiamo salire e, con Cristo, anche scendere nella profondità del suo amore”.
CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 6 ottobre 2008 (ZENIT.org).- La parola di Dio “ha un volto, è persona, Cristo”, ha affermato Benedetto XVI nella meditazione che ha tenuto questo lunedì mattina in apertura dei lavori della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.