Riconciliatevi con la vostra vita

Vicka sta lavando i panni, ma viene subito da noi sorridente e ci tende la mano bagnata. Una ragazza di campagna, paffuta, in maglietta estiva e jeans. Ma con quel sorriso incancellabile, con quell’aria di amicizia immediata verso lo straniero sconosciuto. “Chiedimi quello che vuoi sapere”, dice.

Vicka, 26 anni, (1991 n.d.r.) è una delle veggenti di Medjugorje. Quella, si dice, che riceve dalla Vergine i messaggi sul futuro. Ed io le chiedo del futuro del suo paese. La Jugoslavia in guerra. Per venire fin qui, ho dovuto prendere una via secondaria tra la boscaglia e le rocce, guardata da mitragliatrici croate; la strada principale passa pre Capljna, e a Capljna l’armata comunista ha mandato centinaia di “riservisti” serbi e montenegrini che saccheggiano, si ubriacano, minacciano gli abitanti e i forestieri.

“Ma la Madonna non parla di guerra” dice Vicka col suo sorriso senza ombre, in quel suo italiano stentato: “Solo lei dice, che prega per pace, e vuole anche noi pregare”. E non dice altro, la Regina della Pace? “Dice che il suo primo messaggio, dieci anni fa,era su pace: e noi allora non credavamo, perchè ci sembrava nessun pericolo. Ora invece siamo preoccupati, e lei dice: lasciate preoccupazione, pregate per pace di cuori e di famiglie, e dopo arriva pace per tutto il mondo”. Ma è davvero così semplice il messaggio di Maria? “Lei dice: se pregate per la pace nel mondo, ma non c’è pace nel vostro cuore, è inutile la preghiera”, sorride Vicka. Ma’ non domandate qualcosa di più? Non volete sapere come andrà a finire? Vicka scuote il capo e sorride ancora: “Nessuna domanda. Lei parla, noi solo ascoltiamo”.

Le strade della Dalmazia sono insicure. A 90 chilometri da qui, Dubrovnik, perla della costa, è assediata dall’Armata jugoslava come lo fu per secoli dai turchi. I suoi 60 mila abitanti soffrono la sete, si lavano nel mare, e il cibo è razionato. Ancora una volta l’altro ieri l’armata ha rimandato indietro il traghetto “Marina”, che da Curzola cercava di arrivare a Dubrovnik con soccorsi alimentari, medicine, e 60 mamme di bambini bosniaci, che si trovano in un ospedale di Dubrovnik e di cui non si sa più nulla. I generali dicono di aver tolto il blocco navale alla città. Ma quando la nave “Marina” è stata in vista di Dubrovnik, due motovedetta l’hanno fermata. Hanno ingiunto al capitano di attendere in mare, perchè “il giorno dopo” avrebbero cominciato a controllare la nave. Un pretesto. Alle 2 di notte, il comandante del traghetto, Robert Marosic, ha preferto rientrare a Curzola: minacciava tempesta.

Ma la Madonna non è preoccupata della guerra? “Il suo viso è preoccupato”, risponde Vicka, “ma lei dice solo: pregate per la pace dei cuori”. E vuole che legga il messaggio del 25 dicembre 1990: “Cari figli! Oggi vi invito a pregare in modo speciale per la pace… Pregate il Signore della Pace perchè vi protegga sotto il Suo manto. Pregate, perchè satana desidera distruggere i miei progetti di pace. Riconciliatevi gli uni con gli altri e con la vostra vita, per far regnare la pace su tutta la terra”. (…) E Vicka parla di come le apparve la Vergine il 25 dicembre dell’anno scorso, mentre diceva quel messaggio premonitore: “Era vestita d’oro, come sempre nelle grandi feste. Ma di solito porta una veste grigia e un velo bianco. Ha i capelli neri”. Accanto a me l’ascolta il mio accompagnatore: Aldo, un ex campione di calcio jugoslavo di Pola che ora, con la guerra, fa da interprete e guida i giornalisti nei luoghi più pericolosi, e intanto traffica di contrabbando. Può procurare di tutto. Ma ora è turbato. Chiede a Vicka di pregare per lui. Mentre saliamo in macchina dice convinto: “L’ha vista davvero. Ha una veste grigia, è bruna. L’ha vista davvero”. E io, che non ho la sua sicurezza, per la prima volta lo invidio.

 

(Maurizio Blondet da Avvenire 17 ottobre 1991)