Penso che possiamo usare quella risposta che Jelena ha ricevuto da Gesù quando si lamentava di certe difficoltà sul suo cammino. Gesù le disse: « Se tu vuoi appartenere a me non puoi reggerti, sono io a reggerti ». Abbandonarsi al Signore vuol dire avere fiducia che mi porti avanti attraverso tutte le difficoltà del mondo.
Anche se tutti i diavoli vengono dall’inferno, si metteranno al servizio della mia crescita se io mi abbandono, se io con tutta la fiducia do la mia mano ogni mattina: « Signore guidami, sono tuo se devo morire, se oggi devo perdere la vita, se devo ammalarmi, se devo subire qualsiasi cosa: sono tuo, guidami, portami avanti e basta. Quello che mi interessa è soltanto arrivare a Te, essere unito con Te, vivere con Te ».
Se noi cominciamo questo cammino, allora con tutta semplicità e con tutta facilità arriveremo presto a sentire questo amore, e, in ogni disgrazia, in ogni difficoltà noi sentiremo questo amore paterno e fraterno dentro di noi; altrimenti, se siamo chiusi, quando viene la disgrazia non possiamo sentire l’amore.
Voi sapete come è bello quando il bambino casca e viene la mamma a baciare quella ferita, quel dolore e nel figlio, nella figlia cambia qualche cosa. Lo stesso succede col nostro Padre celeste. Dato che noi abbiamo queste resistenze, che non accettiamo queste cadute nella vita, queste difficoltà, noi non possiamo ricevere questo Amore divino.
Un criterio interiore per discernere la presenza di Gesù e della sua Parola dentro di noi è la pace. La pace profonda dove tutte le cose stanno a posto. lo mi sono affidato al Signore e Lui guida la mia vita e sento la pace.
(P. Tomislav Vlasic – 10 luglio 1986)