Titolare di uno studio agronomo pieno zeppo di foto e di letteratura – Schopenauer, Coelho, Marco Aurelio -, Pierpaolo era stato vicino ad una collaborazione professionale con la Spei per un progetto di meccanizzazione agricola. Conobbe l’ambiente per la prima volta insieme ad alcuni dipendenti della New Holland, una vigilia di Natale. Il suo studio è nello stesso edificio della Spei, due piani più sopra, e con Stefano è legato da un rapporto di amicizia che supera il discorso lavorativo.
È strano per lui dire “cosa sia successo” ad incontrarlo, di certo Pierpaolo aveva intenzione, già da qualche anno, di riprendere gli studi universitari ed impegnarsi nel conseguimento di una seconda laurea, questa volta in ingegneria. Risale proprio a quel periodo la “scelta folle” di reiscriversi all’Università di Modena. Materia nuova per un agronomo, Pierpaolo ha ricevuto da Stefano un aiuto concreto nella preparazione del suo primo esame di corso, quello in Ingegneria meccanica: ore ed ore passate nel proprio studio a muovere i primi passi nel mondo sconosciuto del disegno al computer.
Tutt’oggi descrive la propria fede come qualcosa di “solitario”: prega Dio entrando nelle sue chiese, in giorni fuori mano, quelli meno battuti. Di Stefano ha sentito affascinanti racconti di pellegrinaggi a Medjugorje, inviti a fidarsi di Gesù con più decisione e a vivere la fede con maggiore intensità. Riflessioni che sono diventate per lui una radicata abitudine e che lo hanno portato ad approfondire il proprio atteggiamento di scavo interiore, una ricerca di “più senso” e “più pienezza” della vita che, seguita con coerenza, lo migliora ogni giorno come persona.
28/07/2014