Mai tenuto una fattura

Mamma Nina ha in mente di fondare un’istituzione religiosa per l’assistenza e l’educazione delle bambine. 

Nel marzo 1938, nella cattedrale di Carpi, riceve l’abito religioso dal figlio Vincenzo (don Samuele), che celebra la prima messa solenne. [1] Dopo la cerimonia religiosa, è previsto un pranzo di festa per varie decine di persone: parenti e amiche delle religiose. A palazzo Benassi si presenta, però, anche un numero incredibile di poveri, che si erano passati la voce. I commensali sono più di trecento. Mamma Nina non si sgomenta, alle sorelle e alle figlie allarmate dice che ci avrebbe pensato Gesù. Lei stessa serve alle tavole improvvisate. Alla fine del pranzo si raccolgono gli avanzi: molto pane e parecchia carne..

..I fratelli sacerdoti vorrebbero indirizzare la sua attività su binari diversi. Don Vincenzo la invita a rivolgersi alle istituzioni civili per ricevere aiuti economici. Mamma Nina rifiuta con decisione:

Nessuna bambina paga la retta: il Signore fin dall’inizio mi proibì di chiedere. […] Gli amministratori sono i Santi; tutti i giorni li preghiamo, io non ho mai tenuto i conti, mai tenuto una fattura, perché Sant’Antonio è segretario. San Francesco ha voluto essere il protettore”.



[1] Si uniscono a lei, nel costituire la nuova famiglia religiosa delle “Figlie di san Francesco”: Ottorina Ballerini, Fernanda Forghieri, Maria Lodi, Ines Lugli, Erminia Martinello.