Un miracolo in Piazza San Pietro

Dopo diversi anni io ho capito, ho visto con delle prove personali indiscutibili che il 13 maggio 1981 Dio ha realizzato un miracolo in Piazza San Pietro». È quanto afferma in una intervista esclusiva all’agenzia Ansa l’attentatore alla vita di Wojtyla, Alì Agca.

«Io volevo assolutamente uccidere il Papa e volevo morire in Piazza San Pietro per suicidio o linciaggio che fosse.

«L’attentato al Papa – spiega Alì Agca – era deciso dal sistema divino. Quindi tutto quello che è accaduto, era stato pianificato ed attuato dal sistema divino».

«La Madonna di Fatima era stata una semplice messaggera che non sapeva il senso ultimo del miracolo e messaggio di Fatima», conclude con riferimento a quanto riteneva lo stesso Wojtyla, cioè che sarebbe stata la Vergine di Fatima a deviare i colpi esplosi da Agca quel 13 maggio 1981 e a salvargli la vita.

Ali Agca non si dice «pentito», perché – dice – c’è una «incalcolabile differenza tra un miracolo divino come il mio attentato al Papa ed un crimine psicopatico ingiustificabile come l’uccisione di Aldo Moro».

«Io sono felicissimo di essere stato al centro di un piano divino che mi è costato 30 anni infernali in cella di isolamento», ha aggiunto l’attentatore di Wojtyla

Infine l’attentatore di Wojtyla ricorda il suo incontro nel carcere di Rebibbia con il Papa «come uno degli atti più belli e più importanti» della sua vita: «Come ha detto il Papa stesso quell’incontro storico era un miracolo deciso da Dio. Mi ha colpito la sincerità ed onestà del Papa polacco. Era un uomo che aveva un amore sincero e disinteressato».

 

Tratto da : Alì Agca: «Quel giorno volevo uccidere il Papa, ma Dio ha realizzato un miracolo a San Pietro» di Marzio Bartoloni | 24 aprile 2014 – Sole24 Ore