«Credo che questo sia un momento in cui si debba ascoltare e cercare di capire le realtà, poi arriverà il tempo della parola».
«Sono molto colpito da queste rovine, sono immagini che segnano molto. È la mia seconda visita all’Aquila dopo quella del maggio successivo al sisma, che fu casuale» ha aggiunto Bray. «Il ringraziamento va a tutto il personale del Ministero e alla comunità di Onna – ha aggiunto il ministro – che ha vissuto con sofferenza e dolore, ma anche con la speranza di rivedere presto i luoghi della memoria della loro vita, tragicamente spezzati».
Nel suo discorso il Ministro Ramsauer ha detto: «Vogliamo una struttura sacra antisismica che mantenga l’aspetto della Chiesa prima del 2009. A tal fine abbiamo accordato un finanziamento di 3,5 milioni di euro. A mio avviso, su di noi ricade una responsabilità molto particolare.
L’11 giugno del 1944 furono dei tedeschi che inflissero a Onna sofferenze inenarrabili. Con la ricostruzione sostenibile della Chiesa di San Pietro Apostolo vogliamo fornire una testimonianza di riconciliazione e amicizia fra i nostri due Paesi». Nella Seconda Guerra Mondiale la Wehrmacht tedesca aveva ucciso 17 abitanti di Onna nel corso di un’azione di rappresaglia.
4-5-2013 – Il Messaggero.it